Terapie utilizzate
LIBET (Life themes and plans Implications of biased Beliefs: Elicitation and Treatment) è un modello di accertamento e di intervento che si inserisce nel contesto della Terapia Cognitivo-Comportamentale, arricchito con elementi dell’approccio evolutivo e costruttivista.
Attraverso il modello LIBET, è possibile esplorare il funzionamento complessivo di una persona, prendendo in considerazione non solo i sintomi e i problemi attuali, ma anche la storia di vita, le aree di sofferenza più profonde, e le strategie che vengono adottate per gestire tale sofferenza.
Il modello LIBET si focalizza su due aspetti fondamentali:
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I Temi Dolorosi – Questi rappresentano stati mentali negativi che una persona può utilizzare per descrivere se stessa e il mondo circostante. Sono percepiti come verità immutabili e possono includere pensieri come "non sono all'altezza" o "sono fragile".
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I Piani Semiadattivi – Si tratta delle strategie che una persona mette in atto per cercare di allontanarsi dalla sofferenza dei propri Temi Dolorosi. Questi piani possono comprendere comportamenti come evitare situazioni temute o cercare di anestetizzare il dolore attraverso l’uso di sostanze, cibo, o attività compulsive. Sebbene possano essere stati utili in passato, quando adottati rigidamente possono diventare poco funzionali nel tempo.
Il modello LIBET permette quindi di ottenere una visione approfondita della storia di sofferenza e delle modalità di funzionamento psicologico di una persona, consentendo di strutturare un piano di intervento mirato e personalizzato, basato sulle necessità specifiche, utilizzando tecniche e protocolli terapeutici adeguati.
La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale (CBT) è un approccio terapeutico che, grazie a numerose ricerche scientifiche, ha dimostrato una comprovata efficacia nel trattamento di vare problematiche. La CBT si è rivelata utile per affrontare disturbi come la depressione, l’ansia, gli attacchi di panico e le fobie, il disturbo ossessivo-compulsivo, i disturbi del comportamento alimentare, il disturbo post-traumatico da stress, i disturbi del sonno, le dipendenze, le disfunzioni sessuali, i problemi di coppia, i disturbi di personalità, il disturbo bipolare e la schizofrenia (entrambi in equipe con lo psichiatra per la somministrazione di farmaci).
In breve, questo approccio spiega come la sofferenza emotiva sia causata dalla relazione presente tra eventi, emozioni, pensieri e comportamenti da noi messi in atto, i quali determinano l'intensità e la durata del disagio sperimentato.
Spesso, alcuni schemi di pensiero e comportamento, di cui non si è completamente consapevoli, possono contribuire a mantenere il malessere. La CBT aiuta a riconoscere e modificare questi schemi, rendendoli più flessibili e adattivi. Attraverso questo percorso, la CBT non solo mira a ridurre o risolvere i sintomi, ma promuove anche una maggiore consapevolezza di sé, favorendo il benessere e la prevenzione di eventuali ricadute.
Le Terapie di Terza Generazione o di Terza Ondata, rappresentano un'evoluzione della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. L’obiettivo di queste terapie non è l'eliminazione dei problemi e dei sintomi, ma la promozione dell'accettazione e dell’apertura all’esperienza. La meta finale è aumentare la flessibilità psicologica, per diventare consapevoli e aperti alle nuove esperienze, in modo da sostenere la persona nell'agire in linea con i propri valori e le proprie priorità.
Un esempio di Terapia di Terza Generazione è la Dialectical Behavior Therapy (DBT), considerata la terapia d'elezione per il trattamento del Disturbo Borderline di Personalità, ma risultata efficace anche per trattare altre condizioni psicologiche. La DBT è indicata infatti in generale per chi presenta difficoltà nella gestione delle emozioni intense, che generano una sofferenza insopportabile e compromettono il benessere personale, e difficoltà nelle relazioni. Le sottostanti difficoltà nella regolazione di emozioni intense generano.
Il percorso DBT ha come scopo quello di accompagnare la persona verso una “vita degna di essere vissuta”, fornendo strumenti concreti per affrontare le sfide quotidiane in modo più funzionale e adattivo.
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una terapia che si concentra sull’elaborazione di ricordi traumatici. L'EMDR è riconosciuta come la terapia di elezione per affrontare il Disturbo Post Traumatico da Stress e numerosi studi hanno dimostrato la sua efficacia nell'elaborazione di traumi legati ad incidenti, aggressioni, lutti, disastri naturali e traumi relazionali legati a figure di attaccamento disfunzionali o imprevedibili.
Questo approccio utilizza stimolazioni bilaterali, come movimenti oculari, tocchi ritmici sulle mani o stimoli uditivi, per facilitare la rielaborazione di informazioni memorizzate in modo non funzionale. Attraverso l’EMDR, il ricordo dell'evento traumatico non viene cancellato, ma perde il suo impatto negativo: le emozioni, sensazioni fisiche e pensieri disturbanti associati al ricordo si attenuano, lasciando spazio a sensazioni più neutre o positive. Alla fine del percorso, il ricordo viene vissuto come un evento lontano, che non influisce più negativamente sulla vita quotidiana, lasciando libera la persona di vivere il suo presente.